La Fugar produce materie prime e preparati di base per pasticcerie e gelaterie. Adattandosi al mercato, lanciando anche dolci biologici e per vegani.

«Qualità dei prodotti e dei processi produttivi, ricerca e innovazione, ma sempre nel rispetto della tradizione artigianale italiana».
Andrea Cinelli, l’amministratore delegato, sintetizza così gli ingredienti che hanno fatto il successo della Fugar, che dai primi anni Settanta, a Rimini, fornisce materie prime e know-how a pasticcerie e gelaterie artigianali di tutto il mondo. L’ intuizione, datata 1976, è di aprire un vero e proprio «supermercato del pasticciere», dove trovare dai macchinari agli ingredienti. La struttura funziona ancora, ma nel frattempo la Fugar si è specializzata nella produzione delle materie prime e dei preparati di base per pasticcieri e gelatieri: «Per noi è stata fondamentale la decisione di produrre tutto ciò che offriamo al mercato. Documentiamo la nostra qualità e paghiamo costi alti per mantenerla. Per questo ci piace definirci un’industria alimentare dal cuore artigiano», spiega Cinelli. Che però si è evoluta e offre un servizio a 360 gradi: «Da noi oggi un artigiano non acquista solo un ingrediente composto, ma più in generale la sintesi dei servizi commerciali e delle alte competenze tecniche che abbiamo a disposizione, grazie anche al lavoro della scuola Arte Dolce che, dal 1981, è l’anima formativa di Fugar». Il tutto in un contesto in cui il gelato sembra essere uno dei settori che resiste alla crisi: «In effetti il nostro è un mercato sano e in crescita, anche perché la comunità scientifica ne apprezza sempre di più le caratteristiche nutrizionali», ammette l’amministratore delegato. «Ma è anche vero che è un mercato che soffre di una standardizzazione diffusa, e l’aumento dell’offerta a volte è andato a scapito della qualità, con un’eccessiva attenzione al prezzo».
Fugar al contrario ha fatto della qualità, della semplicità, del ritorno ai gusti della tradizione il suo punto di forza, con l’ambizione di portare all’estero un «pacchetto» tutto compreso della tradizione italiana del gelato. «Da sempre noi lavoriamo per andare incontro ai gusti e alle esigenze dei consumatori e anche in questo momento ci arrivano suggestioni e nuove tendenze: la crescita dello street food, per esempio, ha fatto ricomparire i gelatieri ambulanti, riaprendo un canale di diffusione del nostro prodotto. Dalla ristorazione ci viene invece la richiesta di un innalzamento qualitativo del dolce di fine pasto, cui stiamo rispondendo, mentre fra le richieste dirette del consumatore c’è senza dubbio l’attenzione alla naturalità e al biologico. E anche a questa nicchia di mercato abbiamo risposto, con prodotti biologici e una linea per vegani».

Articolo pubblicato su Panorama - Luglio 2014

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